Morellino di Scansano DOCG

Scansano ha da sempre rivestito un ruolo da protagonista nella storia del vino in Maremma.

Una storia di oltre due millenni, come lo testimoniano i ritrovamenti nel sito di Ghiaccioforte, sorto nel IV secolo a.C. come insediamento etrusco e conquistato dai romani nel 280 a.C.: proprio l’occupazione romana consentì la nascita di colonie in tutto il territorio scansanese e un impulso all’agricoltura in generale e alla viticoltura in particolare.

 

Volendo parlare di storia più recente, Scansano ha tratto notevole impulso dalla metà del 1700 grazie ai Lorena: si deve a Pietro Leopoldo I di Lorena l’istituzione della cosiddetta Estatatura, con la quale per sei mesi all’anno, da giugno ad ottobre, l’attività di tutti gli uffici pubblici della provincia di Grosseto veniva spostata a Scansano, per sottrarla ai pericoli connessi alla malaria.

Con questa istituzione Scansano diventò per oltre un secolo, fino al 1897, l’effettivo ‘vicecapoluogo’ della provincia, ottenendo impulso per le attività commerciali e sviluppo nelle attività agricole: in questo contesto la viticoltura ebbe un notevole incremento, grazie anche agli investimenti fatti nel territorio da casati facoltosi.

Proprio in questo periodo si iniziò a parlare del vino Morellino: la tradizione vuole che il nome derivi dai cavalli bai, detti “morelli”, che venivamo utilizzati per il traino delle carrozze che traportavano i funzionari e le loro famiglie quando si trasferivano a Scansano; il nome al contempo sottolineava la profondità del colore e la robustezza nel corpo dei vini prodotti all’epoca.

La zona di produzione comprende la fascia collinare posta tra i fiumi Ombrone a nord e Albegna a sud, che da altitudini massime di circa 500 mt. s.l.m. degrada progressivamente fino quasi al livello del mare; essa include l’intero territorio del comune di Scansano, buona parte di quello del comune di Magliano e piccole porzioni dei territori comunali di Manciano, Grosseto, Campagnatico, Semproniano e Roccalbegna.

Il clima è mediterraneo con temperature medie annuali intorno ai 15°C, dai 7°C nei mesi invernali ai 24°C nei mesi estivi, con punte estive che possono superare i 35°C, mentre raramente in inverno si scende sotto gli 0°C; la media annuale di piovosità è di poco superiore ai 550 mm, con piogge più frequenti in autunno.

Per la posizione della zona di produzione, i vigneti ricevono il benefico influsso delle brezze marine, che mitigano in estate le temperature diurne e favoriscono l’escursione termica fra giorno e notte, facilitando la bilanciata maturazione e concentrazione delle uve.

La geologia del territorio è abbastanza varia, con la parte orientale dove prevalgono formazioni calcaree e argilloscistose con suoli franco-argillosi-limosi tendenzialmente alcalini, mentre nella parte occidentale, dove prevalgono componenti arenacei di tipo macigno o pietraforte, i suoli sono franco-limosi-sabbiosi con reazione sub-acida e alcalina.

La forma di allevamento più comune è a spalliera e le potature son generalmente a cordone speronato corto; la produzione per ceppo è bassa, con una densità fra i 5.000 e 7.000 ceppi per ettaro, mentre la vendemmia inizia generalmente i primi di settembre per concludersi nella prima decade di ottobre.

La denominazione Morellino di Scansano ha ottenuto il riconoscimento di DOC nel 1978, mentre l’approvazione della Denominazione di Origine Controllata e Garantita è del 2006; nel 1992, per volontà di un piccolo gruppo di produttori, nasce il Consorzio Tutela del Vino Morellino di Scansano che oggi accoglie più di 200 soci, di cui oltre 90 produce con propria etichetta.

Il Disciplinare di Produzione prevede l’utilizzo di uve sangiovese per un minimo dell’85%, con una possibile integrazione fino a massimo del 15% con uve a bacca nera, sia del tradizionale canaiolo, ciliegiolo, malvasia, colorino e alicante, che di quelle internazionali, come merlot, cabernet e syrah.

L’affinamento previsto è di minimo di 4 mesi, con titolo alcolometrico minimo di 12.5%: il vino può esser commercializzato dalla primavera successiva alla vendemmia; l’epoca migliore per il consumo è tra 3 e 5 anni.

Prevista la tipologia “Riserva”, con titolo alcolometrico minimo di 13%, affinamento minimo di 26 mesi, di cui 12 in botti di legno.

Nella tipologia “Annata” il vino si presenta con colore rosso rubino, olfatto dove predominano odore note di fruttate, gusto caratterizzato da buona freschezza, sapidità, e lieve tannicità; ottimo l’abbinamento con crostini toscani e affettati misti.

Per la tipologia “Riserva”, il colore è rubino intenso con sfumature granate, al naso prevalgono aromi di marasca, piccoli frutti rossi e prugna, con note speziate e tostate, mentre il gusto mantiene discreta freschezza, buon corpo e tannini ben integrati: per l’abbinamento, la scelta non può che cadere sulla scottiglia di cinghiale alla maremmana.

Il Morellino di Scansano resta il vino simbolo della tradizione di Maremma ma, grazie alla capacità e l’impegno di tanti produttori, incontra costantemente l’apprezzamento di tanti estimatori.

 

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