Apollonio: un secolo e mezzo di tradizione dei vini del Salento

Apollonio è una delle storiche famiglie del vino del Salento: una tradizione che quest’anno ha compiuto 150 anni.

Fu proprio nel 1870 che Noè Apollonio impresse la svolta, convertendo l’allora produzione vinicola di famiglia in una vera e propria attività vitivinicola imprenditoriale: la fillossera stava falcidiando i vigneti e la scelta di puntare sui vitigni autoctoni come negramaro e primitivo si rivelò vincente.

Il figlio di Noè, Marcello, acquista nuovi vigneti nel Salento consolidando la produzione dell’azienda: in quel periodo erano elevate le richieste che provenivano dalle aziende vitivinicole del centro e nord Italia che utilizzavano il Negramaro per rinforzare struttura e gusto dei loro vini.

Ma la vera svolta si ha con Salvatore, figlio di Marcello, che negli anni ’70 inizia ad imbottigliare con la propria etichetta i vini di qualità superiore, scelta che consente la commercializzazione dei vini Apollonio in tutto il mondo.

La prematura scomparsa di Salvatore nel 1995 obbliga i figli Marcello e Massimiliano a prendere in mano la gestione dell’azienda: gli ultimi 5 lustri di storia dell’azienda hanno visto la crescita della gestione degli ettari vitati che sono arrivati complessivamente a 120, l’incremento della produzione attestata attualmente a 1.500.000 bottiglie, un mercato nella quasi totalità rivolto all’estero, con una presenza in oltre 35 paesi nel mondo.

La gestione tecnica della cantina è affidata a Massimiliano che, terminati gli studi in enologia, ha acquisito esperienze professionali sul campo presso importanti aziende italiane, francesi e spagnole: la sua professionalità e le sue competenze vengono oggi riconosciute sia come componente del Comitato di Presidenza e del Consiglio nazionale di Assoenologi, sia come membro aggregato dell’Accademia dei Georgofili e dell’Accademia italiana della vite e del vino, oltre ad essere tra i promotori della cattedra di Enologia e viticoltura di recente istituita presso l’Università del Salento.

In Azienda Massimiliano, grazie proprio alla sua competenza ed esperienza, coordina tutte le operazioni produttive: dalle pratiche di allevamento della vite alla vendemmia, dalla vinificazione all’affinamento, dalla scelta dei blend all’imbottigliamento.

Ed è dalle pacate e pertinenti parole di Massimiliano che comprendi i capisaldi attorno ai quali è nata e si sviluppa la filosofia aziendale: il riguardo affettuoso alla storia della famiglia, la rispettosa attenzione alla tradizione vitivinicola del territorio, la competente volontà d’innovazione.

Il legame con il territorio c’è stato fin dall’inizio con la determinazione di voler puntare sui vitigni autoctoni salentini e, più in generale, pugliesi che ancora oggi costituiscono i punti di riferimento della produzione: negroamaro, primitivo, malvasia nera di Lecce, malvasia nera di Brindisi per citare quelli a bacca nera che, sia in purezza che in blend, sono la base dei prodotti di punta aziendali.

Ma la produzione si spinge anche a proposte innovative che riportano in auge vitigni antichi, come il bianco di Alessano e il susumaniello, o l’utilizzo di vitigni che hanno trovato in terra salentina un habitat ideale per esprimersi, come l’aleatico, il montepulciano, il sangiovese, lo chardonnay e il sauvignon.

Ampia e variegata la proposta di Apollonio, con varie etichette e diverse le linee, con lo scopo finale di mettere in risalto le peculiarità territoriali.

Si parte con la linea Elfo che propone i varietali in purezza con denominazione Salento IGP: i rossi Primitivo, Negramaro e Susamaniello, i rosati Negramaro e Susamaniello, i bianchi Chardonnay e Bianco d’Alessano.

Mani del Sud è la linea che propone le DOP con Salice Salentino Bianco (chardonnay e sauvignon) e rosso (negramaro e malvasia); sempre in questa linea lo Squinzano DOP rosso a prevalenza di negramaro e tagli di sangiovese e malvasia nera, e il Copertino DOP rosso, sempre con negramaro in prevalenza con aggiunte di montepulciano e malvasia nera.

Con l’etichetta Terragnolo, proposta come IGP, l’intento è quello di proporre la massima espressione dei vini del territorio nella loro purezza, Negramaro e Primitivo, che, con una accurata maturazione in legno, esprimono grande corpo ed equilibrio.

L’elegante, fruttato e fresco Diciotto Fanali, Rosato IGP Salento, propone il negramaro colto a piena maturazione, oltre alla sapiente stagionatura di un anno in barriques di acacia.

Valle Cupa, proposta come IGP Salento Rosso, è l’etichetta che esalta il paritetico incontro tra negramaro e primitivo, che trovano nella lunga maturazione in legno (12 mesi in barriques e 6 mesi in botte grande) l’ampio bouquet, il deciso corpo, la fusione dei tannini e il tenace allungo.

Infine il Divoto, DOP Copertino Rosso Riserva, 70% negramaro e 30% montepulciano, grande vino di struttura da vecchie vigne ad alberello basso, che segue una prima maturazione in barriques di 24 mesi e successivi sei mesi in botte grande: una espressione di grande risolutezza e di elevata prospettiva nel tempo, che meriterebbe una denominazione di grado maggiore.

Ma la famiglia Apollonio vanta da sempre un attaccamento al mondo della cultura e dello spettacolo, che si è concretizzato nel 2005 con l’istituzione dell’annuale Premio Apollonio: il premio è rivolto ai pugliesi di nascita o acquisiti per meriti artistici, che hanno dato lustro a questa terra nei settori dello spettacolo, della letteratura e delle arti creative in genere.

Il riconoscimento, nato dal desiderio di Marcello e Massimiliano di onorare i propri genitori, in quindici anni è diventato l’appuntamento che inaugura l’estate culturale salentina ed ha visto tra i premiati illustri nomi dello spettacolo, del cinema, della musica e della comunicazione; una manifestazione che ha ampliato la sua risonanza, grazie anche alle naturali doti di accoglienza che caratterizzano il Salento e la sua gente.

Ed è proprio la palpabile signorile accoglienza e l’affabilità che caratterizza la visita alla Cantina Apollonio, oltre alla possibilità di conoscere la qualità dei prodotti grazie all’ampia scelta di esperienze degustative.

Un sincero grazie a Massimiliano Apollonio per avermi fatto percepire il suo innato senso di appartenenza alla famiglia, il naturale attaccamento al territorio e una sfrenata passione per il proprio lavoro.

 

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