I vini della Fontuccia: le varie declinazioni dell’Ansonica

Dopo avere conosciuto l’Azienda in un precedente redazionale, vogliamo approfondire la conoscenza dei prodotti della Cantina Fontuccia dell’Isola del Giglio: l’essenza della produzione è una declinazione del vitigno ansonica, proposto dalle diverse zone di provenienza e in diverse tipologie di lavorazione. Occorre precisare che i vini sono prodotti con uva ansonica al 100% coltivata esclusivamente dal territorio dell’Isola del Giglio e qui lavorata; la raccolta delle uve, per le peculiarità del territorio, non può essere che a mano.

Sento Oh! Fontuccia Senti Oh! è stata la prima etichetta prodotta ormai dieci anni fa. L’intenzione era quella di ripercorrere la passione e nobilitare quei luoghi che avevano fatto la storia del vino Ansonico all’Isola del Giglio, e di produrre una sintesi assoluta tra tradizione e tendenza. Per il vino che riporta la definizione  ‘Vigneti’ in etichetta, le uve provengono da diversi appezzamenti sparsi sull’isola e dunque con terreni diversi: dal granito sciolto di Capel Rosso e Olivello, al misto di sabbia e argilla della Fontuccia, fino al medio impasto-argilloso per il Franco. La resa varia a seconda del suolo e dell’età delle vigne, da 0,5 kg a 1,5 kg per pianta, così come il periodo di vendemmia, dalla prima decade di settembre per i vigneti di Capel Rosso, alla seconda metà di settembre per gli altri vigneti. La vinificazione prevede la diraspatura delle uve, una macerazione a freddo che varia da 24 a 72 ore in relazione alle caratteristiche delle uve; segue pressatura soffice e chiarifica per sedimentazione statica del mosto. La fermentazione avviene spontaneamente a temperatura controllata. Il vino affina sulle fecce fini per almeno 6 mesi prima dell’imbottigliamento.

Alla vista si presenta di colore giallo paglierino intenso e brillante. L’impatto olfattivo è ampio, dove prevale iodio e minerale, per aprirsi a sentori intensi e netti di albicocca, pesca nettarina, camomilla, zagara e salvia. Al gusto l’approccio mette in evidenza una piacevole freschezza in equilibrio con la componente sapida e la caratteristica trama tannica appena accennata; il frutto maturo supporta l’allungo ben percepibile. In abbinamento con risotto con gamberi mantecato al mascarpone e zafferano.

Caperrosso FontucciaCaperrosso è l’etichetta che rappresenta lo spirito ancestrale dell’Ansonica dell’Isola del Giglio: una produzione ristretta, riservata a chi apprezza l’espressione più genuina del vitigno, con una produzione che testimonia la volontà di tramandare la storia enologica dell’Isola. Un’attenta selezione dei grappoli migliori provenienti dalle vigne con un’età media di ottant’anni, situate sui pendii scoscesi della zona del Capel Rosso, la parte dell’isola più a sud, quella più vocata per la coltivazione dell’uva.  Il terreno è composto granito sciolto, poco profondo, tale da consentire rese molto ridotte, solo tra i 500 e i 700 grammi per pianta; il periodo di vendemmia cade nella prima decade di settembre. Le uve sono diraspate e macerate a freddo per 72 ore; seguono la pressatura delicata e la decantazione statica del mosto, mentre la fermentazione spontanea a temperatura controllata. La fase post fermentativa è caratterizzata dall’affinamento sulle fecce fini per almeno 6 mesi prima dell’imbottigliamento, a cui segue un riposo in bottiglia per altri 6 mesi.

All’aspetto il vino si presenta con colore giallo paglierino intenso con striature dorate. Il naso è deciso ed ampio: albicocca, pesca gialla, camomilla, ginestra, si mischiano allo iodio e a sentori minerali, oltre a nuances di cannella, miele e grafite. L’ingresso in bocca è intenso, ricco e di struttura, con equilibrio tra la freschezza e l’accenno tannico da una parte e la componente alcolica e il frutto dall’altra; la persistenza caratterizza questo vino. Abbinamento ideale con la gallinella in umido.

Cocciuto è l’ultimo arrivato. Una scommessa al momento sicuramente promettente, che mette a prova il vitigno nelle macerazioni lunghe. Uve scelte provenienti dal vigneto Fontuccia, con suolo misto di argilla e sabbia. Le uve sono diraspate subiscono macerazione sulle bucce in anfora per circa sei mesi, a cui segue lieve pressatura delle bucce sgrondate. Successivo illimpidimento con successivi travasi prima dell’imbottigliamento. Necessita di diversi mesi di affinamento in bottiglia.

All’occhio si presenta limpido, di colore dorato con riflessi aranciati. Al naso sambuco, ginestra, zagara, fiore di tiglio, frutta a polpa gialla, note di frutta candita. Al gusto prevale la scorrevole freschezza nonostante la componente alcolica, che trova un discreto equilibrio con il tratto tannico ancora grintoso; allungo importante sulle note floreali e fruttate. Un vino che necessita ancora di un riposo in bottiglia per arrivare ad esprimere il meglio di sé. Da abbinare al classico cacciucco della Costa d’Argento.

Nantropò FontucciaNantropò rimane nel solco della tradizione isolana che prevedeva di riservare una piccola quantità di uve scelte per la produzione del passito, il vino delle feste e delle ricorrenze. La zona di produzione delle uve rimane Capel Rosso, dove l’uva rimane anche ad appassire dopo la vendemmia. Il Nantropò 2016 ha rappresentato l’eccellenza enologica italiana trionfando con la “Grande Medaglia d’Oro” nella categoria dei vini dolci al Mondial des Vins Extrêmes 2017. Il terreno è di sabbia granitica poco profonda, le rese molto ridotte, solo tra i 500 e i 700 grammi per pianta; il periodo di vendemmia è anticipato alla ultima settimana di Agosto. Le uve appena colte sono appassite al sole per un periodo che varia dai 28 ai 40 giorni a seconda dell’ andamento stagionale. La diraspatura è manuale e la fermentazione è spontanea senza controllo della temperatura, a cui segue macerazione per circa 4 mesi, svinatura e illimpidimento con travasi successivi. Il vino così ottenuto permane sulle fecce fini per almeno 3 mesi, a cui segue imbottigliamento e sosta in vetro per altri 6 mesi prima della messa in commercio.

Alla vista si presenta di colore ambrato carico. Ampio il ventaglio olfattivo, su cui spiccano sentori di albicocca essiccata e scorza d’ arancia, completati da note di mango, frutto della passione, fico e uva sultanina. Al gusto la dolcezza si equilibra con la freschezza, mentre struttura e complessità degli aromi di bocca consentono un piacevole allungo e il ritorno alla beva, tale da giustificarne il nome. In abbinamento a pasticceria secca o, ancora meglio, con il panficato dell’Isola del Giglio.

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