Ruggeri: la storia del Prosecco di Valdobbiadene

La storia dell’azienda Ruggeri è legata indissolubilmente al territorio di Valdobbiadene dal cognome Bisol, tanto che nel passato esisteva il toponimo “Case Bisoi” (le case dei Bisol) proprio al centro della collina di Cartizze.

La dinastia dei viticoltori Bisol nasce nella seconda metà dell’800 con Eliseo che possedeva una piccola cantina a Santo Stefano; il figlio Luigi fu tra i primi enologi di Valdobbiadene e costruì una cantina a Montebelluna intorno al 1920.

Ma la storia più recente si ha con Giustino Bisol che, nel 1950, fondò questa Azienda insieme al cugino enologo Luciano Ruggeri, scegliendo proprio il cognome di quest’ultimo come brand per la loro impresa; dagli anni ’90 Giustino rimane l’unico proprietario.

Guidato dalla sua visione e dal desiderio di creare un vino che rappresentasse appieno la bellezza del territorio di Valdobbiadene, Giustino ha lavorato alacremente per realizzare il suo sogno: sfruttare al meglio questo territorio mettendo in risalto le caratteristiche distintive della glera, tant’è che fin dall’inizio la Ruggeri fu tra le pochissime cantine di Valdobbiadene inclini alla produzione di vino spumante.

Proprio il radicamento sul territorio ha consentito fin dall’inizio di ricercare le uve migliori, sia quelle provenienti dai vigneti di proprietà, ma soprattutto attraverso l’affiliazione di conferitori, in particolare quelle provenienti dalla collina di Cartizze; questa tendenza si è tramandata nei decenni successivi e implementata con l’ingresso in Azienda del figlio di Giustino, Paolo: oggi si lavorano uve provenienti da 110 conferitori, di questi 25 hanno vigneti in Cartizze per circa 14 ettari complessivi.

Dal 2017 Ruggeri è entrato a far parte del gruppo Rotkäppchen-Mumm, il più grande produttore tedesco di Sekt.

Oggi Ruggeri è una realtà che lavora le uve provenienti dai 32 ettari di proprietà, oltre a quelle dei conferitori affiliati per complessivi 180 ettari, mentre la produzione complessiva è di oltre un milione e seicentomila bottiglie all’anno; la conduzione enologica è affidata a Fabio Roversi, mentre quella agronomica è affidata ad uno staff aziendale.

La filosofia produttiva di Ruggeri si basa su una rigorosa selezione delle uve ottenute principalmente da vitigni glera e, in piccola parte, verdiso e bianchetta: l’attenzione per la qualità inizia con le pratiche nel vigneto, dove vengono utilizzate coltivazioni sostenibili e rispettose dell’ambiente; la vendemmia avviene a mano, per garantire un’accurata scelta delle uve migliori.

Ampia la gamma di prodotti: si parte con la linea dei ‘Classici’, con il Valdobbiadene Prosecco Superiore declinato nelle diverse tipologie Brut, Extra Brut, Dry e Extra Dry; si passa poi alle ‘Selezioni’, che esaltano sia i Millesimati che i Cru, mentre alla linea ‘Cartizze’ sono riservati due prodotti, quali il Dry e il Brut.

La gamma si completa con ‘I Contemporanei’, che propone due Prosecco DOC, un Metodo Italiano e un vino Frizzante.

La visita in azienda inizia proprio sulla collina di Cartizze, dove ti rendi conto che l’allevamento della vite richiede uno sforzo umano maggiore proprio per le caratteristiche pedologiche; non solo, ma Cartizze rappresenta il centro di quello che si può definire il ‘triangolo d’oro’ della produzione del Valdobbiadene Superiore, ai cui vertici troviamo gli abitati di S. Stefano, Saccol e S. Pietro di Barbozza.

Centosei ettari è l’estensione complessiva del cru Cartizze, di fatto la sottodenominazione più importante della Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG; un’altitudine massima di circa 300 mt slm, un suolo misto, di origine marina, con elevata componente minerale e alta capacità drenante: oltre al suolo, l’esposizione favorevole a sud e l’elevata pendenze del versante collinare che permette l’insolazione di tutti i filari, consentono alle viti di vivere anche oltre 60 anni e produrre l’uva glera al massimo apice qualitativo.

Proprio sulla cima della collina di Cartizze Ruggeri mantiene un piccolo appezzamento di vigneto: qui il colpo d’occhio è unico sul versante meridionale e orientale.

Qua degustiamo il Cartizze Brut Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG: uno Charmat lungo che si differenzia dalla classica produzione di Cartizze, normalmente Dry o Extra Dry, con un residuo zuccherino dunque più basso, che consente il suo utilizzo a tutto pasto.

Si presenta con colore giallo paglierino con riflessi verdolini, brillante, perlage fine e persistente. 

Al naso prevalgono i profumi di pera matura, pesca bianca, zagara, biancospino, erba tagliata con lievi sentori di fragranza.

Al gusto si presenta morbido, mousse delicata, freschezza e mineralità in equilibrio con le note fruttate, e un finale lungo che ripropone le note fruttate.

Al rientro in Azienda la degustazione propone L’Extrabrut 2021 Valdobbiadene Prosecco Superiore, il prodotto aziendale con il residuo zuccherino più basso, che rimane 4 mesi sui lieviti in autoclave.

Alla visiva. il colore è giallo paglierino scarico/verdolino, perlage molto fine; all’olfatto mette in evidenza profumi di mela e pera verdi, pesca bianca, note di fiori d’acacia e scorza di cedro.

In bocca predominano freschezza e sapidità, buona mousse, finale lungo e ritorno agli aromi fruttati.

Si prosegue rimanendo nella linea delle Selezioni con il ‘Vecchie Viti’ 2021 Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut: da uve provenienti da viti vecchie (anche di oltre 60 anni) allevate sulla collina di Cartizze, con una seconda fermentazione in autoclave e lunga permanenza sui lieviti, di oltre 4 mesi. 

Bolla fine e persistente in un contesto di giallo paglierino tenue e brillante; il naso si caratterizza con note floreali, acacia e magnolia, e fruttate, pera appena matura, note erbacee lieve nota di mandorla dolce. Al gusto predominano le note fresche nel contento di una mousse fine che trova un ottimo equilibrio con l’evidente componente fruttata, che accompagna la discreta lunghezza.

È poi la volta del ‘Giustino B.’ 2021 Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. Extra Dry, l’etichetta dedicata al Fondatore: uve selezionate provenienti da vigneti limitrofi al Cartizze per uno uno Charmat lungo (6 mesi), dove il dosaggio è lievemente più alto.

Colore giallo paglierino, bolla fine e persistente; l’olfatto è ampio e si caratterizza per note da frutta esotica, quali ananas, passion fruit, pompelmo rosa, oltre a fiori di acacia e fragranza.

Al gusto la spuma è fine, la freschezza è sostenuta da note agrumate, l’impatto è più deciso grazie alla componente aromatica e la persistenza è ottima.

La degustazione prosegue con il secondo prodotto della linea Cartizze, il ‘Cartizze Dry’ Valdobbiadene Superiore Di Cartizze DOCG: il classico dosaggio per i vini da uve di Cartizze. 

Giallo paglierina tenue, perlage minuto e persistente; naso intenso e complesso da frutta matura, mela in particolare, fiori di glicine, lieve cenno di mandorla dolce. Bocca avvolgente, con freschezza in equilibrio con la parte fruttata, per regalare una lunga persistenza aromatica.

In finale il ‘Vecchie Viti’ 2017 Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut ci consente di scoprire come anche questi vini possono regalare sorprese con l’affinamento in bottiglia. 

Il colore si presenta con note dorate, mentre il perlage conserva tutto il suo brio: i profumi, in particolare, offrono maggiori toni di fragranza, un accenno di crosta di pane, fieno secco e miele.

In bocca la mousse conserva il suo spessore e rimane un’ottima freschezza e persistenza.

Un vino, dunque, che aumenta la propria complessità e che trova un ideale abbinamento con piatti più elaborati a base di pesce.

Oltre a confermarsi come uno dei testimoni principali della storia del Prosecco, di Ruggeri va apprezzata la continua ricerca sia della qualità che dell’eleganza del prodotto.

Lo spunto, poi, di misurare alcuni propri vini di eccellenza nella loro longevità, rendono questa Azienda tra quelle che intendono il Prosecco ‘in prospettiva’, al di fuori dei canoni più consueti.

Una ragione in più per conscerla!

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